Elisabetta era al sesto mese dacché aveva concepito il figliolo del miracolo e Maria sente il bisogno di andare alla sua cugina e aiutarla.
Da buona sposa espone la cosa a Giuseppe, che è pieno di amore e di premure verso Maria.
Maria ha una gioia nel cuore, ha il Messia nel suo seno e vorrebbe farne partecipe Giuseppe, suo sposo, ma l’Angelo le ha detto di non svelare a nessuno il suo segreto, neanche a Giuseppe.
Maria è angustiata perché vorrebbe fare partecipe di quella gioia il suo sposo oggi e rendere comprensibili gli eventi domani.
Cosa dirà Giuseppe quando la vedrà in attesa di un figlio? Ma il Signore le ha detto di non tormentarsi e che a tutto penserà Lui.
Giuseppe è pieno di amore per Maria. Cosa non farebbe per la sposa adorata del suo cuore!
E tutto per lei. Lascia il suo lavoro e prepara l’asinello e il carro che devono portarli ai cugini. Anche Maria prepara quello che serve per i giorni che deve dimorare con Elisabetta.
Giuseppe è un po’ triste, perché rimarrà solo per un bel po’ di tempo, ma nello stesso tempo è felice per dare prova di amore e di dedizione alla sua sposa. Sono in cammino per raggiungere i monti e Maria, ai momenti di gioia per il suo Gesù che ha così vicino al suo seno, alterna momenti di tristezza e di sconforto, per cui non può fare partecipe quello che sente, che succede in Lei e anche perché deve lasciarlo.
E’ così buono, così dolce, così premuroso, così delicato nei suoi sentimenti e nei suoi affetti che sentirà la mancanza della sua sposa: tutto sarà doloroso per l’una e per l’altro, ma nella volontà di Dio. Con grande meraviglia di Zaccaria ed Elisabetta sono giunti alla loro casa e quando sanno chi sono esultano di gioia.
Da un primo momento di perplessità passano ad una effusione di cortesia, di affetto, di gioia?
Giuseppe pensa all’asinello e al carretto, mentre Maria entra in casa per salutare la cugina Elisabetta. Si baciano in una effusione di tenerezza ed Elisabetta è incantata dalla giovinezza e dallo splendore di Maria; il Cielo le si legge sul viso delicato, angelico, sereno, leggermente coperto da un colore rosa pallido.
Se la stringe al cuore e sussulta, poi la prende, le mani nelle mani, la allontana la lunghezza delle braccia lo permette e quasi incantata e fuori di sé, dice: “Benedetta Tu fra le donne e benedetto il frutto del seno tuo Gesù”.
Maria sorride alla cugina, è molto felice di manifestare ad una persona a lei vicina il suo grande segreto, sembra quasi staccarsi dalla terra quanto, gli occhi rivolti al Cielo, esclama:
“L’anima mia magnifica il Signore e si allieta il mio spirito in Dio mio Salvatore, poiché ha guardato alla miseria della sua serva; e ora tutti i secoli mi diranno beata poiché il potente mi ha fatto grandi cose e santo è il suo nome. E la sua misericordia, nei secoli dei secoli, a coloro che lo temono. Ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili”.
Ambedue hanno una dolcezza di Paradiso e si complimentano tra loro. Col mio Angiolino ho assistito a tutto e adesso lo prego di portarmi alla mia Mammina. Lui vuole portarmi via, ma io metto il broncio: voglio bene alla mia Mammina e vederla, senza salutarla, non mi piace.
Allora andiamo e le faccio un salutino di lontano: “Ciao, Mammina!”.
Quando mi vede mi accarezza, mi prende per mano e mi porta ad Elisabetta, che mi sorride.
“E’ la nostra Gemmina – dice – è la mia cara fogliolina, che non sa staccarsi da me perché mi vuole bene. Facciamola felice, lasciamola un po’ con noi”.
Sono accanto alla mia Mammina e al mio piccolissimo Gesù. Questa volta la Mamma Celeste è più bella delle altre volte e la guardo con amore e ammirazione. Poi, mentre entrano gli altri, familiari, l’Angiolino mi porta via, dopo aver baciato la Madonnina ed Elisabetta.