III Mistero Doloroso Gesù incoronato di pungentissime spine

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coronazione-spineLe frustate crudeli hanno ridotto il corpo di Gesù ad un ammasso di sangue e di brandelli.

Nessuna pietà per Lui. Quasi nudo, vestito di sangue, di carne martoriata. Urla, scherni della folla non ancora paga di tanta sofferenza.

C’è chi inveisce ancora contro il caro Gesù  e vorrebbe ancora martoriare il suo povero corpo.

Gesù ha il capo chino ed è stordito; le ferite bruciano.

Chi ha pietà del mio Gesù? Nessuno pulisce quel sangue benedetto, nessuno da un po’ di sollievo a questo condannato?

Il sangue batte alle povere tempie di Gesù che geme sotto lo strazio atroce. I carnefici lo sciolgono dalla colonna, lo tirano come una bestia e ridono, ridono ancora di quest’uomo docile alle loro battiture, ridono di quest’uomo che è re. E sarà incoronato. Si affannano a trovare delle spine e ne trovano appuntite e lunghe, e intrecciano bestemmiando una corona. Come imprecano quando le spine si conficcano appena nelle loro dita!

E a Gesù? Ditemi! Prima poggiano quella corona sulla fronte poi, per farla giungere dietro il capo, tirano talmente che quegli aculei si conficcano con crudeltà, causando dolori terribili.

Anche le orecchie sono prese e specialmente una spina più lunga si conficca crudelmente nella parte posteriore del capo. Gesù ha gli occhi chiusi per il dolore, ma quando li riapre… una spina è dinanzi al suo occhio destro e la palpebra è dischiusa appena. La fronte è piena di sangue, gli occhi sono velati dal sangue, dalle lacrime e dall’intensità del dolore.

O Gesù, non soffrire solo, ti do una mano, sono sul tuo cuore adorato.

8Gesù, Gesù mio, le tue spine le prendo io, le più terribili che ti fanno spasimare; le sette terribili della fronte tua, le due sulle orecchie, quella posteriore del capo. Oh, Gesù, mio Bene, dammene di più! Con Te gemo, spasimo, soffro baciando le tue ferite, vicina al tuo dolore, asciugando il tuo sangue. Ma non basta: un soldato con una canna batte il capo del mio Gesù per burlarlo e le spine penetrano di più; non vedo più, la mia testa è vuota, smarrita, mi scoppia come colpita da colpi di martello, Gesù, Gesù mio, non ne posso più, non reggo più ai tuoi dolori, soccorri la tua Gemmina.

Con te, sempre con Te, sul tuo cuore.

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