«Chi, come me, ha avuto il privilegio di conoscerla, non ha dubbio alcuno: Antonietta, durante tutta la sua vita, ha esercitato le virtù cristiane con grado a dir poco eroico. Ciascuno di noi ne avverte ancora la vivida, quotidiana presenza. A questa convinzione, che ha valenza soggettiva tanto intima quanto granitica, si unisce, per insegnamento costante della stessa Antonietta, totale e ferma fiducia nella Chiesa, unica e sola legittimata a emettere giudizi ed a dettare tempi e modalità di accertamento dei fatti». Così l’avvocato Girolamo Vergine, presidente della associazione “Antonietta De Vitis” – che raggruppa anche i nipoti di Antonietta, tra cui, nel consiglio direttivo, Roberto Fedele – sintetizza lo stato d’animo di quanti alla “Santa di Nociglia” si ispirano.
Il conforto ai sofferenti ed il sostegno alla Chiesa, conquistati per mezzo di preghiere incessanti e di offerta totale di sé al Signore, sono stati gli obiettivi programmatici più significativi della vita di Antonietta De Vitis, sepolta dal 2004 nella cappella di famiglia del cimitero di Nociglia. Uno dei modi più appropriati per onorarne il sacrificio, secondo i suoi figli spirituali, è ovviamente, ricordarne l’esistenza attraverso opere concrete. Il che avviene, dal 2005, grazie all’associazione onlus che porta il suo nome. E che ha come obiettivi principali lo svolgimento “di attività di sostegno e assistenza sociale e sociosanitaria in favore di malati, anziani e bambini, con particolare attenzione verso i sacerdoti cattolici anziani di stato di bisogno o malati, infanzia abbandonata e comunque disagiata e sofferente”.
Di qui, di conseguenza, la decisione di svolgere attività di beneficenza verso le categorie sociali più svantaggiate, nonché “promuovere la difesa, a livello culturale e sociale, della persona umana, in qualunque stato o condizione essa si trovi, dal suo naturale concepimento sino alla morte naturale”; ancora, di “promuovere e sostenere attività di volontariato svolte anche da terzi, purché dirette verso i soggetti in stato di disagio”; nonchè di favorire e attuare “ogni iniziativa idonea alla promozione della cultura, anche mediante la diffusione della conoscenza della esperienza umana e spirituale di Antonietta De Vitis in tutte le sue forme”. Numerosi gli interventi benefici già garantiti dall’associazione: tra le più rilevanti, il sostegno alla parrocchia di Santa Rita dell’Aquila, “per i bisogni di quanti sono rimasti coinvolti nel recente sisma”.
L’associazione, costituita anche per volere delle sorelle di Antonietta – socie fondatrici- vede inoltre la presenza, quali soci onorari, di personalità tanto del mondo laico quanto di quello cattolico: nel 2006 monsignor Vincenzo Pisanello, oggi Vescovo di Oria, consegnò all’associazione la propria adesione a socio onorario insieme a quella del vescovo di Otranto, monsignor Donato Negro. “Perché siano compiutamente raggiunti gli obiettivi dell’associazione”, conclude l’avvocato Vergine, è opportuno e auspicabile che chiunque sia in grado di riferire fatti o di rilasciare testimonianze, anche apparentemente insignificanti, sulla vita di Antonietta De Vitis, lo faccia contattando l’associazione presso la sede di Lecce, via Imbriani numero 30”.
Leda Cesari su “Il Nuovo Quotidiano di Lecce” del 19.06.2010