Mons. Frisina presenta il concerto in memoria di Antonietta De Vitis

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https://www.youtube.com/watch?v=3KvdQotqwlE

Riportiamo il testo trascritto dal video della bellissima presentazione di Mons. Frisina.

Buonasera a tutti.

Grazie di questo invito perché conoscere una creatura privilegiata come la nostra amica che oggi ricordiamo e celebriamo è sempre una cosa grande, è sempre un dono quando ci avviciniamo ai mistici perché questo è quello che bisogna dire in verità:questa ragazza era una Mistica ovvero una persona che ha fatto esperienza di Dio, l’ha fatta nella sua vita, col suo dolore, con la sua sofferenza.
Significa sempre aprire una porta una finestra verso il paradiso verso il cielo verso questo mistero grande che irrompe  proprio nella vita quotidiana attraverso l’amore attraverso la disponibilità e la sofferenza di questa creatura.
Però in questo caso l’amore di Dio Non solo è dolore, sofferenza che si rivela, ma è gaudio,  è gioia, è cielo.
È bellissimo vedere questa foto che mostra che nella sofferenza (indica una foto di Antonietta)  manteneva questa luce, questa gioia, e ci ricorda anche la vita di Antonietta la vita di chissà quante creature sofferenti in questo momento che però nella fede sostengono il mondo perché il  mondo si sostiene non perché ci sono i potenti i guerrieri violenti. Si  sostiene il mondo perché ci sono queste creature che salvano il mondo che lo tengono in piedi sulle loro spalle schiacciate dal peso del mondo. Ma il Signore guarda a loro e con pazienza con pazienza insieme a loro ci salva.
Questa sera sentiremo, come si è detto prima, dei brani tratti proprio dai suoi scritti intramezzati da dei brani musicali. I primi che voi sentirete sono brani francescani.
Io ho musicato quasi tutte le preghiere francescane.  Quelle autografe di Francesco mi pare tutte. forse me ne mancano due che dovrò, chissà ho il dovere di musicare, ma inizieremo con quel canto è un canto che io scrissi tanto tempo fa, canto di Madonna Povertà che riassume l’amore di Francesco per Madonna Povertà,  per questa povertà che era la libertà, l’essenzialità che lui scopre nel donarsi a Cristo totalmente sposando questa sposa che amata da pochi, come dirà Dante son pochi che la amano, ma Francesco invece innamorato ha fatto innamorare altri di lei creando quello che noi ancora oggi celebriamo ovvero l’esempio di Francesco.
Il  suo messaggio straordinario che ancora vivo grazie anche ai nostri ai nostri frati e a dire la verità anche al Vescovo, è ancora vivo in
Francesco dopo tanti anni e anche in Antonietta era vivo. LEI  era terziaria quindi aveva sposato anche lei Madonna Povertà come appare nella sua vita e sentiremo poi l’alto e glorioso Dio una preghiera che la tradizione vuole sia stata pronunciata da Francesco davanti a al Crocifisso di San Damiano.
Ma in ogni caso ne riproduce la spiritualità,  questo essere unite a Cristo totalmente e io dentro  ho inserito l’absorbeat, quell’altra preghiera che dice: “rapisca ti prego signore l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose perché io muoia Per amor tuo come tu moristi per amore dell’amor mio”.
Credo che Antonietta abbia vissuto questa preghiera nella sua vita.
E le lodi all’Altissimo che sono una litania dei di Dio dei nomi di Cristo secondo il cuore di Francesco sono una litania straordinaria in cui Dio era tutto. Mio Dio mio tutto diceva infatti lì si capisce che era veramente il tutto per Francesco. Il cantico delle creature in cui ogni creatura è trasparenza di Dio come tutti i contemplativi solo sanno fare guardare nella creazione e vederci l’opera di Dio e il volto di Dio Francesco fa questo col Cantico delle Creature. Quello che è intitolato tu sei Pietro è un brano particolare tratto da un oratorio su Santa Caterina e il papa era ad Avignone in quel periodo, Papa Gregorio, ma Caterina convinse il Papa a tornare a Roma e siccome Caterina era una donna a cui non si poteva dire di no,  era di quelle violente nel senso più bello del termine:  usava la forza di Dio in tutta la sua potenza e questa ragazza giovane (muore 33enne)  riesce a convincere il Papa che c’è  abbozzato, un dialogo tra lei e il Papa, e il papa (disse) io verrò.
Noi sentiremo questo cammino questa marcia verso Roma che finisce proprio con tu sei Pietro perché infatti Antonietta scrive al Papa come come aveva fatto Caterina.  Ma sapete, il Papa che è vicario di Cristo in terra  porta il peso di qualcosa che ogni Papa forse neanche misura in pieno perché ne è un po’ vittima e queste creature sono attratte dal Cristo per cui sanno parlare anche ai Papi con schiettezza con forza con verità perché perché parlano a Cristo sono abituati a parlare a Cristo figuriamoci se hanno paura di parlare al vicario di Cristo. Poi quello che è intitolato “Il mondo in una stanza” questo non so se l’avesse Daniele e accompagnato. Là si parla e dice:  nei tuoi occhi smarriti c’è  riflesso di tutta la rovina del mondo,  c’è questa espressione. 
Il Portico di Ottavia è un brano che io ho scritto per l’anniversario della deportazione e rastrellamento degli ebrei  al ghetto di Roma, un momento doloroso, una vergogna come tanti momenti violenti e dolorosi della storia che ancora oggi avvengono quindi questo brano è dedicato a tutti coloro che subiscono violenza ed oppressione proprio che sono anche l’immagine della rovina del mondo di un mondo che va in rovina
Questo è il mio corpo l’offerta che fa Antonietta di sé stessa, è eucaristia il rendimento di grazie con un’offerta viva palpitante del proprio corpo,   è dono quella preghiera Ostia Santa è una preghiera di Santa Faustina Covalska,  è un testo commovente soprattutto quando dice sei l’unica speranza fra le tempeste e le tenebre del mondo nelle fatiche e nelle sofferenze ora e nell’ora della nostra morte Santa Faustina vede nella nell’eucaristia speranza per il mondo.
E poi si termina con la finale della mia opera sulla Divina Commedia che è la preghiera Vergine Madre una delle vette assolute della poesia mondiale ma anche un poema di Fede straordinario.  Dante scrive quell’ultimo canto del Paradiso parlando di Maria in una maniera unica unica e mette in bocca San Bernardo questa preghiera.  Il Dottor Marianus, quello che aveva cantato Maria in tanti modi ma in questa preghiera   sicuramente Antonietta ha trovato anche la sua speranza,: , la sua fiducia Maria è sempre un segno di speranza è la madre madre di Cristo Madre di Dio Madre nostra ed è bello.
Quindi terminare anche noi accompagnandoci ad Antonietta ma affidandoci a Maria: possa veramente Maria guardare il mondo guardare noi, guardare tante creature come Antonietta e sollevare il mondo da quel peso da quelle tenebre che stanno schiacciando.
Possa veramente l’intercessione di Maria aiutarci.
Iniziamo e saremo accompagnati tra la musica e le parole di Antonietta ad entrare nel mistero della Croce che salva.

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